Nel cuore di Casamassima c’è un rifugio, un luogo in cui creare e pensare. E’ il Covo dell’artista Azio Speziga, classe 1945, pittore della Contraccademia. Lo abbiamo incontrato a Santa Teresa dei Maschi, galleria/laboratorio permanente della Contraccademia, per farci raccontare di più del suo percorso artistico e dell’esperienza con il collettivo di artisti a Bari Vecchia.
Artista eclettico ed originale, il critico d’arte Paolo Levi in poche parole racchiude il suo estro creativo: “Azio Speziga è pittore che immette in un’espressività figurale di taglio veristico una miscela pittorica complessa, del tutto inusuale nella pittura di tradizione. In una misura ben calibrata di tempera, catrame, resina e stucchi, lavorata spatola, le sue opere sono giocate spesso su pochi elementi visivi. La facciata di una casa, poche spighe di grano, un paio di vecchie scarpe reinterpretano nei suoi lavori una realtà vissuta soggettivamente e spesso sospesa in silenzio fatto di poetica espressività.”
Il suo motto è: “Sperimentazione!”
Artista dall’inconfondibile stile materico, realizza impasti cromatici densi di stimolazioni ed ogni sua opera esprime contenuti profondi dai quali traspare la poesia dei sentimenti, protagonista assoluta della vita dell’Artista. Nella serie intitolata “Il Chiodismo”, vecchi chiodi raggiungono identità di oggetti d’arte attraverso uno spontaneo processo di improvvisazione. Ha esposto in ogni dove in Italia e all’estero e nell’ultimo anno è approdato nella famiglia della Contraccademia, sotto la direzione artistica di Miguel Gomez.
Prima di porgli alcune domande per conoscerlo meglio, ecco un piccolo viaggio nella sua pittura.
Alcune opere dipinte nello studio personale:
Alcune opere dipinte a Santa Teresa dei Maschi, le ultime due sono state eseguite a 4 mani con altri artisti:
Ciao Azio, come sta influenzando il tuo stile lavorare insieme ad altri artisti e dipingere in una Chiesa?
La chiesa di Santa Teresa è un luogo mistico dove il silenzio impera: ti consente di lavorare in serenità. Il fascino di tale luogo ti inebria di gioiosa felicità. Forse ti senti più buono e disponibile a confrontarti, a consigliarti, a migliorarti, a condividere o discutere pensieri diversi ma convergenti. Mettersi in gioco non è mai semplice, aa aiuta a migliorarsi.
La Contraccademia è per te…
A Santa Teresa l’io è diventato Noi! Il Covo dell’Artista è il mio laboratorio-galleria dove lavoro in sintonia con me stesso. E’ stato difficile abituarmi a convivere e dividere uno spazio comune. Il tempo e la compagnia dei colleghi sono stati un beneficio di discussioni e condivisioni che hanno modificato le mie abitudini e la mia mono visione delle cose.
Da dove nasce la tua ispirazione?
Curiosità, pura curiosità del mondo che mi circonda. Il fascino del creato è cosa unica e descriverlo a voce mi risulta difficile, così trasferirlo su una che la trasferisco su una tela le mie visioni e sensazioni. L’ispirazione non è quotidiana, ma quando repentina arriva, metto a fuoco il soggetto che presto diventa progetto. L’amore per l’arte è sapere continuamente osservare e incorniciare nella memoria ciò che più mi attrae!
Che lingua parla la tua Arte?
Credo dalla poesia di sentimenti nasca il mio personale linguaggio artistico. Il mio è un linguaggio semplice come semplice ed estroverso è il mio stile fatto di materia, luci, colori che si alternano magicamente in un rituale quotidiano concretizzandosi in forma evocativa e pura.
A cosa stai lavorando in questo periodo? Stai progettando delle nuove serie?
È difficilissimo dirlo. Io dipingo il quotidiano; ciò che mi attrae sono gli eventi e non banalizzo mai la realtà. Cerco nei miei lavori di creare suggestioni mai scontate ma che arrivino a toccare l’essenza di ogni animo. I progetti li fanno i giovani io mi limito ad attendere il domani per vedere cosa succede.
Molti artisti sono diventati “social”: tu che ne pensi dell’utilizzo del web per raccontare la propria arte?
Ho un rapporto pessimo con il web. Pubblico le mie opere in maniera incontrollata su Facebook, Instagram e WhatsApp, senza un motivo logico. E’ come fumare una sigaretta e poi un’altra ancora e così via!!!
Cosa significa essere artisti oggi?
Intanto è difficile essere artista! Io ho iniziato negli anni 60 a divertirmi con pennelli e colori e presto mi chiamarono artista. In questo lunghissimo percorso ho visto molta acqua passare sotto i ponti. Evidentemente ho vissuto periodi e momenti diversi e garantisco che prima era diverso il clima verso gli artisti. Vi era più condivisione fra l’artista e il pubblico. Ora c’è più assenza e superficialità… per non parlare della presunzione di essere tutti competenti o critici d’arte! L’opera non deve essere bella deve piacere e se piace si vende!
CONTATTI:
Facebook: www.facebook.com/ilcovodellartista/
Mail: aziospeziga@gmail.com
Cellulare: 3384428405
Un pensiero su “Racconti: viaggio nella pittura di Azio Speziga”
I colori forti e vivaci delle sue composizioni materiche riflettono le forti passioni e la “curiosita’ ” verso l’arte e la vita.
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